Riapertura, con juicio. Ecco perché il governo ha fatto bene a essere cauto nella fase due

"È inevitabile che l'Italia, paese all'avanguardia nella lotta al Covid, commetta alcuni errori. Ma la cornice degli interventi è giusta: non si può mettere la salute dell'economia sopra quella dei cittadini", dice Claudio Cerasa a Storie Italiane

Claudio Cerasa

"Un paese come l'Italia, che è all'avanguardia nella lotta al coronavirus, è destinato a commettere sempre degli errori", dice il direttore del Foglio Claudio Cerasa ospite a Storie Italiane su RaiUno. "Anche ieri sera - continua - ne sono stati commessi alcuni, si è data poca attenzione alle famiglie e alle scuole, si è scelto di aprire i musei e non le chiese. Ma la cornice è quella che importa e secondo me il governo ha fatto benissimo ad aprire con cautela, per capire se la curva del contagio risalirà in maniera significativa o se sarà invece sotto controllo. In questa fase non si può ancora mettere la salute dell'economia sopra quella dei cittadini".

 

"E' evidente che ci saranno disagi profondi", aggiunge Cerasa. "Ci sono persone che abitano distanti dai parenti, che si trovano in altre regioni. Ma dobbiamo ricordarci che abbiamo vissuto una situazione drammatica e che il virus è stato rallentato grazie all'isolamento sociale. Non possiamo permetterci di tornare a livelli di contagi di inizio marzo e al lockdown totale. Nel prossimo periodo servono regole chiare e che a poco a poco le singole regioni tendano a prendere decisioni diverse l'una dall'altra. E' la stagione in cui stato e cittadini devono dimostrare forte disciplina individuale e responsabilità collettiva".

 

Di più su questi argomenti:
  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.