Zanda ci spiega come sarà il nuovo giornale di De Benedetti
Il senatore lascia l'incarico di tesoriere del Pd e diventa il presidente della società editoriale “Domani” che pubblicherà il quotidiano fortemente voluto dall'Ingegnere dopo la svolta di Repubblica
Roma. “Mi sono dimesso da componente della commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, visto che sarei venuto a conoscenza di notizie riservate, e anche da tesoriere perché ero il rappresentante legale del partito”, dice al Foglio il senatore del Pd Luigi Zanda, che è appena diventato presidente della neonata società editoriale “Domani”, che pubblicherà il nuovo giornale di Carlo De Benedetti.
Zanda ha rassegnato le dimissioni da tesoriere del partito di Nicola Zingaretti. Una scelta non facile ma, appunto, obbligata. Insieme a lui nel consiglio di amministrazione ci sono Giovanni Canetta, Federica Mariani, Virginia Ripa di Meana, Massimo Segre e Grazia Volo. “Ma rimango senatore e non rinuncio alle mie battaglie per la democrazia parlamentare”, sottolinea Zanda. Su questo punto il senatore è molto chiaro: “Non intendo abbandonare la politica”. Adesso però bisogna occuparsi di questo giornale che, dice Zanda, nascerà alla fine di settembre. “Ma è come un bambino: bisogna farlo nascere forte”, dice il senatore del Pd, che in questi anni ha difeso – anche contro il senso comune populista e parlando spesso con il Foglio – la democrazia rappresentativa, già quando governavano insieme Lega e Cinque stelle. “Compaiono, senza soluzione di continuità, tanti indizi di una crisi molto seria della nostra democrazia. Il taglio dei vitalizi è solo un pezzo di un processo di delegittimazione della politica e, conseguentemente, dell’attività parlamentare”, ci disse il senatore nel 2018. E anche il Pd, aggiunse, “ha le sue responsabilità. Abbiamo abolito il finanziamento pubblico ai partiti, abbiamo levato quei minimi compensi che avevano il presidente del Consiglio e i ministri. Adesso tocca ai vitalizi, con un metodo che forse è più importante della misura, del contenuto”.
Potrebbe anche essere questo il senso, almeno in parte, dell’operazione editoriale di De Benedetti, che proprio parlando al Foglio si è detto deluso per lo “snaturamento” – con l’arrivo di Maurizio Molinari alla direzione – di Repubblica, giornale di cui adesso vorrebbe essere concorrente e che adesso, secondo l’Ingegnere, si sposterà inevitabilmente “a destra”. “Auguri a Luigi Zanda – ha detto il segretario del Pd Zingaretti – che ringrazio per il lavoro di questi mesi da tesoriere del partito. Gli avevo chiesto, per la sua autorevolezza e per le sue indiscutibili capacità, di ricoprire questo delicato e fondamentale incarico, anche a fronte di una situazione molto difficile per le finanze del partito e per i dipendenti, che Luigi ha saputo esprimere al meglio affrontando diverse sfide elettorali e organizzative”.
Secondo Prima Comunicazione, tra i partner di questa nuova iniziativa ci potrebbe essere anche Lucia Annunziata, che ha da poco lasciato la direzione di HuffPost, passato nelle mani di Mattia Feltri. Il direttore di Domani sarà Stefano Feltri, classe 1984, già vicedirettore del Fatto quotidiano, di cui è stato anche responsabile dell’Economia. Feltri, laureato in economia alla Bocconi, aveva lasciato la vicedirezione del Fatto per andare negli Stati Uniti e diventare senior editor di ProMarket, pubblicazione edita dallo Stigler Center della università Chicago Booth.