Regolarizzare i migranti? Carfagna rilancia il “modello Maroni”
Il vicepresidente della Camera: “La priorità è la regolarizzazione di colf e badanti. Ora più che mai abbiamo bisogno di loro. Nel settore agricolo si deve agire in modo più articolato. Serve un tavolo con le imprese. Si devono subito reintrodurre i voucher”
Abbiamo chiesto sa Mara Carfagna, deputata di Forza Italia e vicepresidente della Camera, di rispondere ad alcune domande sul tema che della regolarizzazione temporanea degli irregolari che sta dividendo il governo. Ecco cosa ci ha risposto.
Condivide la proposta del ministro Bellanova di una regolarizzazione temporanea degli irregolari?
Vedo come priorità assoluta e urgente la regolarizzazione dell’esercito di colf e badanti che aiuta i nostri anziani, i nostri bambini, i nostri familiari con disabilità, le nostre madri lavoratrici. Ora più che mai abbiamo bisogno di loro, ora più che mai bisogna farle emergere dal “nero”. Nel settore agricolo si deve agire in modo più articolato. Serve un tavolo con le imprese. Si devono subito reintrodurre i voucher. Bisogna collegare permessi di lavoro, legalità, trasparenza del reclutamento e lotta al caporalato. Si può fare, e anche in fretta: altri Paesi, già un mese fa, si sono posti il problema e lo hanno risolto. Noi siamo come sempre in ritardo. Lasciamo che prevalga l’ideologia e lo scontro politico sui bisogni del Paese.
È più una misura sanitaria, per avere un controllo di tutti i residenti sul territorio, o economica, per consentire che lavorino in regola come stagionali visto manca manodopera dall’estero?
Interrogarsi sulla “filosofia” dei provvedimenti serve a poco. Già all’inizio di aprile la Gran Bretagna ha attivato accordi e voli charter dai Paesi dell’Est per importare lavoratori agricoli. La Germania idem. L’Italia si è dimenticata il problema. Si stima manchino 200 mila braccianti, il sito aperto da Coldiretti per reclutarli ha raccolto qualche migliaia di adesioni: la reintroduzione dei voucher e il collegamento con i titolari di reddito di cittadinanza potrebbero aiutare moltissimo. Qualunque misura si prenda deve essere pragmatica e rapida. Deve rispondere a un problema semplice: raccogliere frutta e verdura per non vedere la nostra agricoltura fallita e le zucchine a 10 euro al chilo.
Il centrodestra è stato protagonista, con Berlusconi e Maroni, di grandi sanatorie. Sono state politiche sbagliate o da rivendicare?
Da rivendicare senz’altro, proprio per il loro pragmatismo. C’era un problema: centinaia di migliaia di donne che lavoravano a sostegno delle famiglie italiane ma per lo Stato erano fantasmi. Avevano le chiavi delle nostre case, ci fidavamo di loro, ma rischiavano ogni giorno di essere rispedite a casa. Il centrodestra ha risolto il problema, per di più portando nelle casse dello Stato e dell’Inps un notevole flusso di denaro.
Il Portogallo ha adottato un provvedimento del genere, con un governo di centrosinistra ma con uno spirito molto collaborativo da parte del centrodestra che non si è opposto. È a questo spirito che si ispira il presidente Berlusconi?
Il presidente Berlusconi ha indicato la via della condivisione delle politiche dell’emergenza, senza che questo voglia dire sostenere un governo distante da noi, perché ha saggezza, esperienza e memoria e sa che questo è il solo modo per essere rapidi e tenere insieme il Paese. Con un calo del èil del 9 per cento non possiamo permetterci più di giocare a indiani e cowboy. È moralmente vergognoso, oltre che inefficace.