Berlusconi richiama tutti all'unità: serve uno sforzo solidale per un grande piano riformatore
"Il Paese deve essere unito, mettere insieme le migliori energie per sedersi intorno a un tavolo e costruire un progetto comune che guardi al futuro, alla rinascita" ha scritto il Cav. al Corriere
Unità, lavoro, dialogo, sacrificio, Europa. Silvio Berlusconi, in una lettera al Corriere della Sera, richiama le forze politiche a una convergenza comune e a una riconciliazione politica per permettere all'Italia di ripartire il prima e il meglio possibile. Il Cav. auspica "un grande scatto, come quello che consentì all’Italia di risollevarsi nel Dopoguerra, di passare in 10 anni dalla condizione di Paese sconfitto e distrutto, a quella di potenza industriale fra i fondatori dell’Europa unita. Oggi come allora, questa assunzione di responsabilità, in un «dialogo costruttivo», riguarda tutte le forze vive del Paese. Il Paese deve essere unito, mettere insieme le migliori energie per sedersi intorno a un tavolo e costruire un progetto comune che guardi al futuro, alla rinascita".
Dopo le parole di Visco e di Mattarella è ora Berlusconi a cercare di insistere sulla necessità di trovare un'intesa comune, che unisca "l'intera classe dirigente del Paese, il mondo dell’impresa, delle banche, dell’università, della cultura", che oggi più che mai "dovrebbe sentirsi partecipe di uno sforzo solidale" e lavorare unita per "scrivere un grande piano per la ricostruzione utilizzando al meglio le risorse che l’Europa ci permette di utilizzare. Sono risorse, dal Recovery Fundal Mes, per le quali mi sono battuto personalmente, con i colleghi leader europei del Ppe, affinché fossero rilevanti e venissero rese disponibili per l’Italia".
Per Berlusconi "la politica — maggioranza e opposizione — deve accompagnare e sostenere questo sforzo corale. Guai se oggi quegli aiuti venissero dispersi in mille rivoli, per alimentare una spesa settoriale — o addirittura clientelare — alla ricerca di consenso e non per mettere il mercato in condizione di tornare a funzionare. Si tratta invece di investire sulle infrastrutture, sulla ricerca, sull’innovazione, sulla formazione incentivando nell’ambito della logica di mercato i comportamenti virtuosi".
La prima occasione da non perdere per maggioranza e opposizione è quella di dimostrarsi uniti nell'approvare il piano Colao, i cui punti chiave sono stati anticipati al Foglio e analizzati oggi dal direttore Claudio Cerasa.
Ora, come scrive il direttore Claudio Cerasa, "si tratta solo di aprire bene le orecchie e capire che i quattro punti centrali che andranno a costituire il piano Colao rappresentano l’ossatura ideale di un patto che l’opposizione dovrebbe sottoscrivere per non governare un domani sulle macerie del paese".