La fase 3 dell'Italia riparte dal Mes. La proposta di Zingaretti
Il leader del Pd punta sui 36 miliardi messi a disposizione dall'Ue per rilanciare la Sanità nazionale e lancia un piano nazionale di ricostruzione che punti su ospedali, territorio, tecnologie e personale
Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in un suo intervento sul Sole 24 Ore dice sì al Mes e spiega perché si tratti di uno "strumento fondamentale" per dotare l'Italia di un sistema sanitario davvero all'avanguardia. Secondo il leader dem, il sistema sanitario nazionale e la sua innovazione possono diventare il volano della ripartenza post Covid. "Il Fondo sanitario nazionale per il 2020, con gli aumenti previsti dalla legge di bilancio, dal Dl Cura Italia e dal Dl Rilancio, ha raggiunto i 120 miliardi di euro con un incremento di 6 miliardi rispetto al 2019", scrive Zingaretti.
"Nonostante questo straordinario risultato - continua il segretario - il sistema paese investe, da molti anni, nel servizio sanitario meno di altri paesi europei come Francia e Germania e vi è uno stock considerevole di spesa privata delle famiglie per circa 40 miliardi. Serve un cambio di rotta, il servizio sanitario va letto come grande driver di sviluppo e di benessere. La più grande infrastruttura pubblica di questo paese che ne contribuisce alla ricchezza complessiva. La spesa sanitaria, oltre che a tutela della vita, è un investimento produttivo importante in un settore con un alto livello di capitale umano e ad altissimo tasso d'innovazione, come quelli legati alle nuove frontiere della ricerca, della cura e dell'assistenza". La pandemia in corso deve essere un'occasione da sfruttare per "rendere accessibili a tutti le cure in un paese che ha il tasso di natalità più basso in Europa e nel contempo uno dei paesi al mondo con la popolazione più anziana".
"Per farlo abbiamo bisogno di grandi investimenti e per questo il Mes è fondamentale", scrive Zingaretti. Si tratta di "36 miliardi di euro senza condizioni a tassi bassissimi che ci permetterebbero di fare un grande salto nella qualità della sanità pubblica". All'ultima asta dei titoli di stato, ricorda il segretario dem, "abbiamo emesso 14 miliardi di Btp a dieci anni con un rendimento dell'1,7 per cento: se volessimo finanziarci per 36 miliardi di euro sul mercato ai tassi attuali ci costerebbe 580 milioni di euro in più all'anno per dieci anni rispetto al costo dell'accesso al Mes". Pertanto "già solo questo rende chiaro che non dovremmo avere dubbi" sulle scelte da fare. "Ma dovremmo - scrive ancora Zingaretti - chiamare le regioni, la scienza medica, gli operatori per lavorare insieme a un piano nazionale di ricostruzione che punti su ospedali, territorio, tecnologie, personale sanitario".