Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio (foto LaPresse)

Ministro di scambio con l'estero

Maurizio Milani

L’Innamorato fisso (della politica) ha trovato in alcune fotografie poco note di Luigi Di Maio una chiave di lettura della nostra diplomazia. Che ha ceduto Verona alla Slovenia, per Nova Gorica italiana, e Macerata al Vaticano

Iniziamo l'articolo facendo gli auguri di buon compleanno al ministro Di Maio. Il 6 luglio (oggi) compie gli anni. La lettura delle fotografie qui riportate ci dice molto del giovane ministro (detto Filippo il Bello, soprannome che usano però solo nella provincia di Cagliari. Il ministro, da galantuomo, non li ha mai querelati). Partiamo dall'ultima. Di Maio con la fidanzata Virginia sul Lago di Iseo. Iseo a detta del ministro è la città più bella del mondo. Anche come clima d'inverno puoi fare il bagno nel lago, senza far spaventare sindaco e assessori. Infatti è permessa la balneazione tutto l'anno. Anche la cucina sul Lago d'Iseo è la migliore del mondo. Il pesce del lago è il migliore del mondo. E anche la Fulgor Iseo. Ieri ha pareggiato con il Siviglia sul campo del Novara. Insomma la foto è esplicita. Facciamo le vacanze sui laghi lombardi. Niente estero. Per gli operai c'è il Lago di Varese, per quelli che prendono il Reddito di cittadinanza il Lago di Pusiano. Il Lago di Annone invece è interdetto a chi ha un reddito inferiore ai 150 mila euro. Anche perché per accedere al campo da golf devi conoscere un parlamentare 5 stelle (anche fuoriuscito).

 

Foto n. 2. Di Maio è appena atterrato in Slovenia per farsi dare indietro Nova Gorica. Il ministro sloveno ha accettato, in cambio vuole dal governo italiano Verona. Di Maio ha firmato il trattato internazionale di scambio. Tutto senza voto parlamentare e senza dirlo a:

- Travaglio

- Grillo

- Casalino

- Conte

(in ordine di importanza).

Mattarella si è offeso e ha telefonato a Zingaretti che ha fatto apposta a non rispondere al telefono. Contattato personalmente da un cronista del Dubbio ha detto: “Non sapevo che Verona è passata alla Slovenia. Spero che Bruxelles intervenga per farci dare in contropartita non solo Nova Gorica ma anche Pola”. “Scusi segretario, ma Pola è in Croazia”. Zingaretti: “Sì ma Di Maio non lo sa, chiedere non costa niente. Poi si mettono d'accordo tra loro gli ex jugoslavi”.

 

Foto n. 3. Di Maio con braccia conserte sente i rappresentanti del Consiglio supremo di Difesa, convocato da Mattarella. Vedete nella foto il capo di stato maggiore delle Forze armate che discute con il ministro. Si sta valutando: mandare o no cinque battaglioni della Folgore e cinque lagunari presso Hong Kong per dar man forte alla polizia contro i manifestanti. Parliamoci chiaro, ecco la telefonata tra il ministro degli Esteri cinese e Di Maio:

Cinese: “Ministro Di Maio, a Hong Kong pensano di essere ancora sudditi di Elisabetta, noi con l'esercito non possiamo intervenire per lamentele internazionali. Intervenite voi italiani al nostro posto”.

Di Maio: “Un attimo ministro, chiamo a Milano la Casaleggio Associati”.

Dopo un minuto, Di Maio: “Ci siamo! Stanno partendo adesso diversi contingenti italiani per Hong Kong. Arrestiamo tutti gli studenti?”.

Ministro cinese: “Adesso non esageri, arrestate solo chi spacca le vetrine”.

Di Maio: “Se permette andrei un po' oltre gli arresti”.

Ministro cinese: “Luigi, vedi tu. Prima chiedi a Casalino, fammi un favore”.

 

Foto n. 4. Di Maio con il ministro francese Le Drian (detto il Bello). Visitano insieme la Protezione civile di Campobasso. Scelta originale e molto apprezzata dal cugino transalpino. A Campobasso nevica molto (è la città dove nevica di più in Europa, seconda al mondo dopo Vladivostok). Di Maio illustra al ministro di Macron il numero elevato di spazzaneve e gatti delle nevi in dotazione per andare a recuperare le donne anziane (circa 21 mila che vivono solo sui monti attorno a Campobasso). Il più delle volte, anche se ci sono due metri di neve, la donna anziana la casa non la lascia. Per cui il volontario della Protezione civile è andato a fare un giro per niente. Questo particolare è stato omesso al ministro transalpino, che comunque è stato informato (di traverso) dal console francese di Campobasso. Console onorario è chiaro. Si tratta di Claudio Lippi, che ha in mano i timbri del consolato e se li perde rischia penalmente per smarrimento materiale diplomatico. Infatti Lippi non vuole più farlo. Ma Di Maio lo ha convinto a restare. In cambio a fine mandato gli darà il consolato onorario a Milano per l'Honduras, oggi ricoperto da Enrico Papi. Che anche lui mi ha detto che è stufo.

 

 

  

Foto di Di Maio alla scrivania che scrive una e-mail a Virginia Raggi. Ben in vista (su suggerimento di Casalino) un vaso Ming della V dinastia. La cravatta del ministro tocca per terra tanto è lunga (anche qui è una distrazione voluta da Casalino). L'e-mail alla Raggi è la seguente: “Gentilissima Virginia, vorrei che tu ti proponessi ancora come sindaco per il secondo mandato. Al limite tu vai a Torino, e la Appendino viene a Roma. Vedi tu. Tieni conto che lo stadio della Roma che vuoi fare (se non hai cambiato idea) è troppo piccolo. Serve uno almeno di 95 mila posti. Serve uno anche per la Lazio di 109 mila posti. Vedi tu i terreni dove farli. Possiamo tombinare il Tevere per un tratto. Come hanno fatto a Milano per il Seveso e l'Olona. C'è una ditta in Puglia che fa quei bei lavori lì. Tienimi informato. Servirebbe uno stadio nuovo anche per la Primavera della Roma (sui 31 mila posti) e di conseguenza uno per la Lazio Primavera (sempre di 41 mila posti). Anche il Foro Italico andrebbe rimodernato. Il Campo centrale va demolito (parola di Grillo) e rifatto uguale. Ciao, se hai bisogno chiamami sono qui: treno Marsala-Taormina. C'è un paesaggio bellissimo, perché deturparlo con una nuova linea ferroviaria?”.

 

Foto n. 6. Di Maio alla Conferenza stato-regioni cerca di mediare. Si schiera apertamente con Emiliano. Emiliano per gratitudine passa ai Cinque stelle. E diventa candidato per i grillini in Puglia. Grillo è contro, ma viene zittito da Vito Crimi con un post mai visto. Eccolo: “Basta sottostare ai diktat di un invasato ligure miliardario, si vota a maggioranza”. Un minuto dopo Vito Crimi viene espulso dal Movimento e gli arrivano da pagare 200 mila euro di multe dalla Casaleggio. Che devolve tutto a don Ciotti. Vito Crimi si lamenta su Sky. “Don Ciotti o Save the children, io 200 mila li devo tirar fuori. Non vado a rubare per loro. Non li ho 200 mila euro. Grillo sì”.

 

Foto n. 7. Di Maio legge il Foglio (si vede benissimo nella foto). Subito dopo su Twitter scriverà: “Che bell'articolo quello della storia di Primo Carnera sul Foglio sportivo. E' stato veramente il campione sportivo italiano più famoso della storia. Dispiace che è nato quando i Cinque stelle ancora non esistevano. Avrebbe votato sicuramente noi. Ecco il motivo che in Italia (diciamo a Roma) occorre un palasport da 75 mila posti per ospitare grandi eventi come, per esempio, un mondiale di boxe (se il match risulta truccato non ci posso fare niente. E' compito del Coni vigilare sulla correttezza delle competizioni).

 

Foto n. 8. Di Maio sulla pista di Pratica di Mare torna da Tripoli dove si è incontrato con i 200 capi tribù che si sono spartiti il paese. Gli Usa hanno sconsigliato il viaggio al nostro ministro. Lui è voluto andarci. E' stato oggetto di un tentativo di rapimento da falsi appartenenti di una tribù della Cirenaica. Sventato il sequestro dai carabinieri del battaglione Tuscania. Il ministro li ha voluti ringraziare uno per uno alzando di grado tutti. Truppe, sottoufficiali e ufficiali. Un capitano si è trovato maggiore, un vicebrigadiere brigadiere ecc.

 

Foto n. 9. Di Maio faccia a faccia con un imprenditore delle costruzioni. Da buon democristiano (Conte e Di Maio sono due dc precisi come me) il ministro elogia il ruolo dei costruttori e auspica di costruire un nuovo aeroporto a Roma destinato solo per i tifosi esteri in trasferta che vengono a sostenere le squadre nei gironi Uefa di Lazio e Roma. L'aeroporto deve essere gestito da nomadi che però si sono integrati.

 

Foto n. 10. Di Maio in videoconferenza da Bruxelles. Argomento: Siria. Sgomento per le sue parole in perfetto arabo. “La Siria va divisa, metà alla Turchia e metà alla Russia. Assad deve venire in esilio a Roma, qui potrà richiedere asilo politico al Vaticano. Ho già parlato con il segretario di stato vaticano, si è detto disponibile. Per questa cortesia istituzionale avrei deciso di cedere allo Stato pontificio alcune terre sottratte dai garibaldini o loro compari nel XIX secolo. Stiamo valutando quali città. Macerata di sicuro (dispiace dirlo, anche se ci fosse un referendum per rimanere italiana ‘il dado è tratto')”.

 

Foto n. 11. Di Maio sempre senza avvisare Conte. Firma il lavoro stando da casa. In pratica fa crollare quel poco che c'era di economia. Uffici vuoti (non lavorano le donne che alla sera svuotano i cestini della carta). Paninerie chiuse, gente che aggiusta gli ascensori a casa, taxi fermi, tram vuoti. Milioni di persone che stanno in casa tutto il giorno in tuta e ciabatte davanti al computer. Lo smart working. Bella stronzata.

 

Nella foto n. 12, Di Maio incontra ancora il ministro degli Esteri sloveno. Per intensificare i già buoni rapporti Di Maio cede alla Slovenia lo sbocco sul mare. Cioè Muggia (Trieste). La bella cittadina da oggi è slovena. In cambio Di Maio non chiede niente. Il ministro sloveno vuole sdebitarsi e regala al ministro un quadro di un pittore sloveno che rimarrà alla Farnesina. Noi del Foglio lo abbiamo fatto valutare. Appena l'ha visto fa: “Chiudete la porta che viene dentro l'aria”. Io: “Scusi, ma che valore può avere?”. Esperto di quadri: “Se trovi l'amatore 500 euro te li dà. Io nella mia galleria non lo voglio”. Io: “Nemmeno ben incorniciato?”. Esperto di quadri: “No, lo metta in cucina lei”. Il ministro sloveno su richiesta di Di Maio cambia il regalo in una collezione di francobolli arabi.

 

Foto n. 13. Di Maio sul Terrazzo di Villa Madama con il collega tedesco. Ecco il colloquio molto franco:

Di Maio: “Cosa mi dai se te la vendo?”.

Ministro tedesco: “Ma hai il mandato del governo?”.

Di Maio: “Non preoccuparti, cosa mi dai?”.

Ministro tedesco: “Devo chiedere a Angela…”.

Di Maio: “Sarebbe un'ottima posizione questa per il governo tedesco, per controllarci se spendiamo bene i soldi del Mes”.

Ministro tedesco: “Sì, hai ragione. Pensiamoci!”.

 

Foto n. 14. Di Maio torna in Slovenia (e tre). Due volte è andato lui, una volta è venuto a Roma il suo collega. Questa volta Di Maio offre come amicizia europea Pordenone alla Slovenia. In cambio chiede Lubiana. Lo sloveno si offende e la trattativa si chiude.

 

Nella foto n. 15 Di Maio incontra Maduro a Enna. Entrambi negano la transazione finanziaria oggetto di speculazioni giornalistiche. Anzi Maduro dice: “E' vero il contrario”. Mario Giordano: “In che senso?”. Maduro: “Quando ancora non avevano un parlamentare a Roma i Cinque stelle mi hanno mandato una colletta fatta sul web dai militanti”. Mario Giordano: “Può dirci la cifra?”. Maduro: “120 dollari”. Mario Giordano: “E cosa ne avete fatto?”. Maduro: “Glie li abbiamo rispediti indietro, ho qui la ricevuta”. Infatti. A questo punto Giordano incalza Di Battista presente tra il pubblico. “Lei sa qualcosa?”. Di Battista: “No, sa tutto Gomez direttore del web del Fatto, mi ha mandato lui in giro-vacanza in America latina”. Di Maio: “E quanto hai speso?”. Di Battista: “Quanto basta per vivere in modo dignitoso che un esponente politico nazionale di un paese del G7 ha diritto”. Mario Giordano: “Cifre! Cifre! Cifre! Cifre!”. Di Battista: “400 mila dollari”. Mario Giordano: “Sotto che voce o bilancio?”. Di Battista: “Spese per immagine e pagine Instagram con acquisto like circa 25 milioni in paesi dove i like si comprano”. Mario Giordano: “Per me il fatto non sussiste; sono soldi regolari e messi in contabilità come per un normale inviato”. Di Maio: “Per me no! Esco dai Cinque stelle. Adesso entro con Conte nel gruppo di Carlo Calenda. Mara Carfagna è la nostra candidata premier”. Di Battista telefona alla Carfagna: “Scusi onorevole, le risulta essere candidata premier da una nuova forza politica?”. Mara Carfagna: “No, me lo sta dicendo lei adesso”. Di Battista: “Complimenti onorevole”. Carfagna: “Complimenti a lei che ha trovato il modo di mobilitare a fini umanitari ed ecologici il famoso Grand Tour che prima si faceva in Italia e adesso nei cinque continenti. Anzi, quando va in Antartide a lamentarsi che si sta sciogliendo?”. Di Battista: “Parto domani con volo Lufthansa delle 21 da Ginevra”. Carfagna: “Mi saluti i ricercatori della base Concordia che sono lì a contare quanti pinguini sono diventati sterili per la C02”. Di Battista: “Certo non mancherò ma penso il 2 per cento. Adesso non esageriamo c'è pieno di pinguini che se qualcuno diventasse sterile non sarebbe poi tanto diverso dai mufloni delle steppe siberiane, che sono un numero più che sufficiente”. Carfagna: “Anche per lamentarsi per niente?”. Di Battista: “Normale”.

 

Foto n. 16. Di Maio viene ricevuto da Pompeo a Washington. Pompeo parla italiano per cui non c'è bisogno di interprete. Di Maio chiede a Pompeo: “Come va?”. Pompeo: “Non male grazie”. Di Maio: “Di cosa parliamo?”. Pompeo: “Luttwak mi ha detto che siete comunisti”. Di Maio: “No, nel Pd sono comunisti. Noi siamo atlantisti”. Pompeo: “Allora siamo tranquilli”. Di Maio: “Certo! Anzi volete allargare la caserma di Vicenza della Nato?”. Pompeo: “Volentieri”. Di Maio: “Allora firmo per Vicenza città Nato”. Pompeo: “Tutta?”. Di Maio: “Sì! Sì. Tutta tutta. E' inutile fare una scarpa e uno zoccolo”. Pompeo: “Mi piace questo detto di Avellino”. Di Maio: “No! Di Como”. Pompeo: “Posso usarlo nei miei discorsi'”. Di Maio: “Ne sarei onorato”. Pompeo: “Allora ciao Luigi”. Di Maio: “Ciao Mike. Souvenir da Italy”.

 

P.s.: ricordiamo ai nostri amici lettori del Foglio che Luigi Di Maio è l'unico ministro degli Esteri dei 192 paesi Onu che non sa dire in inglese: “Allora come va la situazione in Cambogia?”. La traduttrice sbaglia nazione e dice al diplomatico di turno: “Buongiorno, oggi tutto bene nel Bengala francese?”.

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