Il Professore pensa al Quirinale. Nel Pd temono il subbuglio, e sospendono lo scouting. Renzi lusinga gli azzurri sulla giustizia, Salvini prova a comprarli con la legge elettorale. E tutti, però, bussano a Forza Italia
Ci sta che certe volte i corteggiamenti troppo spudorati risultano molesti; o forse, più semplicemente, ci sta che a sentirsi desiderato, fatto oggetto di attenzioni, chiunque diventa vanitoso, esibisce ritrosia con modi da sciantosa. La politica è anche dissimulazione. E così chi ha avuto modo di parlare col Cav., poche ore dopo l’inaspettata lusinga rivoltagli da Romano Prodi (“FI in maggioranza? Nessun tabù”), s’è sentito dire che no, non basta questo per seppellire vent’anni di dissidi: “Un giusto ma tardivo riconoscimento”, lo avrebbe giudicato Berlusconi. “Come un Saulo folgorato sulla via di Damasco – se la ride Giorgio Mulè – Prodi ha visto la luce e s’è sentito chiedere: ‘Io sono il Nazareno, che tu perseguiti’”.
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