Che Luigi Di Maio possa compiacersi di Mario Draghi non è trasformismo, è destino. “Mi ha fatto una buona impressione” ha detto del dott. Draghi il ministro degli Esteri ed è tutta sorte segnata questa del secchio vuoto dell’innocenza di fronte alla severa corda della complessità. E figurarsi cosa avrà pensato incontrando la squisita grazia di Gianni Letta, custode di ogni inamovibile equilibrio.
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