Bruxelles. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, è ricorso a una serie di vecchi trucchi per riappacificare gli animi dei capi di Stato e di governo dei 27 e cercare di trovare un accordo al vertice Ue su Recovery Fund e bilancio 2021-27: versare più soldi direttamente agli Stati membri, concedere un finto veto sotto altro nome a Mark Rutte, prevedere uno sconticino in più per i frugali e tagliare le risorse gestite dalle istituzioni europee. Dopo una serata carica di tensioni per la l'ostinazione del premier olandese nel chiedere l'unanimità sui piani nazionali di riforma e gli esborsi di aiuti del Recovery Fund, Michel questa mattina si è presentato con una nuova bozza di compromesso (Negobox) che potrebbe potrebbe costituire la base per una svolta. I paesi del Sud non vedono toccata la loro quota di sussidi del Recovery Fund, che anzi potrebbe aumentare. Rutte ottiene un “super freno di emergenza” su piani nazionali e esborsi degli aiuti, che anche un solo paese può attivare. Gli altri frugali vedono incrementare il loro rebate al bilancio Ue. L'ostacolo a un accordo si sposta così a Est, dove Viktor Orban contesta la condizionalità sullo Stato di diritto, mentre altri paesi vedono ridursi i fondi che ricevono da coesione e agricoltura.
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