La comunicazione peculiare del dopo-Covid di Virginia Raggi. Buche da riempire, marciapiedi da asfaltare, panchine da aggiustare: così le micro realtà di Roma conquistano lo spazio mediatico lasciato vuoto dalla sindaca
Non si sa se la Raggi andrà a fare il viceministro o altro, dopo le imprese romane: di sicuro il suo mandato verrà ricordato (forse anche nella manualistica di settore) per la comunicazione peculiare del dopo-Covid. Lo si è già scritto tante volte: al contrario del suo omologo Beppe Sala, a un certo punto, la sindaca di Roma è scomparsa, evaporata, lasciando parlare sui social la città. Anzi non proprio la città, nella sua grandezza e interezza, bensì piccolissime particelle di essa: tombini, buche, panchine, alberi. Una per una, le micro realtà della capitale hanno conquistato così lo spazio mediatico lasciato vuoto dalla sindaca, in un reimpossessamento romantico della scena, tipo quei quadri settecenteschi di rovine che celebravano l’agro romano.
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