Il problema principale sono i suoi rimborsi spese – viaggi in business class per il Mississippi, autista e alloggio – per un totale di oltre 130 mila euro, che gli altri due componenti del cda non sono sentiti di approvare
Roma. Prima spende cifre spropositate fuori dalle regole. Successivamente si scrive da solo un regolamento in cui autorizza se stesso a sostenere quelle spese. Infine approva da solo il bilancio che giustifica i rimborsi spese a se stesso. Una cosa del genere, sicuramente oltre i limiti della decenza e probabilmente anche oltre quelli della legge, non era mai stata vista in qualsiasi società pubblica. A inaugurare questa innovazione procedurale e contabile è, paradossalmente, un esponente indicato dal partito dell’“onestà”, degli scontrini e dei rimborsi spese. Stiamo parlando di Mimmo Parisi, il professore del Mississippi che Luigi Di Maio ha messo al vertice dell’Anpal, per trovare un posto di lavoro a tempo indeterminato ai percettori del reddito di cittadinanza attraverso 3 mila impiegati a tempo determinato chiamati navigator e una app inesistente. Partiamo dalla notizia per come è stata presentata da Parisi: il cda di Anpal (l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) qualche settimana fa ha approvato (con diversi mesi di ritardo e dopo diversi cda andati male) il rendiconto generale, il piano industriale di Anpal servizi e il bilancio di Anpal servizi.
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