Salvini come Trump: il virus è un complotto cinese
Il capo della Lega al convegno negazionista in Senato: “Qual è l'unica economia che crescerà? La Cina. Dove è nato il virus? In Cina”
Ieri al Senato italiano nel convegno “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti” al Senato (tra gli ospiti Salvini, Sgarbi e Bocelli) si discuteva dell'inutilità delle mascherine, di posizioni “fuori dal coro del mainstream” e contro i dottoroni, “gli scienziati chic che oggi sono a Capalbio e Montecarlo”. Intanto davanti alla Corte Suprema americana un gruppo di medici diffondeva notizie false sulla pandemia. Altro punto di contatto tra Donald Trump e Matteo Salvini, oltre all'idiosincrasia verso le mascherine, è l'attacco alla Cina, con il presidente americano che ha definito Pechino “portatore della maledizione coronavirus di cui ha piena responsabilità” e Salvini che, pur premettendo che non si tratta di un complotto, ha sostenuto che il Dragone abbia tratto vantaggi dalla pandemia. “Senza essere un complottista” – ha detto Salvini nel suo intervento – “ma qual è l'unica economia mondiale che crescerà? Quella cinese. Qual è l'unica economia che ha la liquidità sufficiente per andare a comprare sottocosto alberghi, ristoranti, aziende, patrimonio culturale, patrimonio identitario? La Cina. Dove è nato il virus? In Cina, non so se volontariamente o involontariamente. Ma qualcuno dovrà rispondere quanto meno di ritardi, omissioni e bugie”.