Nessuna persona con la testa sulle spalle può augurarsi che il destino politico di un leader di partito venga deciso da una procura della Repubblica e il ragionamento naturalmente vale anche per Matteo Salvini che oggi pomeriggio in Senato dovrà difendersi da una richiesta a procedere da parte del Tribunale dei ministri che accusa l’ex ministro dell’Interno di “sequestro di persona plurimo aggravato e rifiuto di atti d’ufficio” per aver trattenuto nell’agosto del 2019 a bordo della nave Open Arms 164 migranti fatti scendere dalla stessa nave solo dopo venti giorni su ordine della procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio.
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