Sarà poi vero che “il futuro è della sinistra liberale”, come sostiene fin dal titolo questo bel libro curato da Claudia Mancina? Dipende, viene da rispondere. Perché prima di ragionare del futuro sarebbe utile capire cos’è accaduto alla sinistra liberale (italiana) nel recente passato e soprattutto nel nostro presente, vista la tesi di molti secondo cui il riformismo si troverebbe oggi in piena ritirata strategica di fronte alla duplice avanzata di populismo sovranista e sinistra statalista. Su cosa sia la cosiddetta “sinistra liberale”, gli autori del volume (il primo della nuova collana curata dalla Fondazione Per, nata nel 2018 su iniziativa di Libertà Eguale) non peccano di indeterminatezza: “Se la lotta per la giustizia sociale e l’eguaglianza è la cifra distintiva della sinistra – scrive Claudia Mancina dialogando con Michele Salvati – la sinistra liberale e riformista è quella che ha imparato che il mercato regolato non è nemico dell’eguaglianza; che l’eguaglianza oggi non è tanto una questione di risorse economiche quanto di formazione e di accesso agli strumenti culturali, tra cui in primo piano le tecnologie digitali. E ha imparato che non si può scambiare eguaglianza con libertà”.
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