La presidente grillina del VII municipio lascia il M5s ma continua a governare coi voti del M5s. Lo zampino di Paragone, il sogno dell'Italexit, un capo politico che vorrebbe, ma nun je la fa
Dicono che in realtà volesse andarci, da quelli. Che le cose le voleva sistemare, lui. E allora li avrebbe affrontati, ci avrebbe discusso, li avrebbe persuasi, in fondo, pensava, sono pur sempre il reggente, il capo politico del M5s, in pratica l’erede di Luigi Di Maio, mica cotiche. E insomma, forte dell’autorità conferitagli dal Casaleggio, avrebbe convinto lui quei consiglieri del VII municipio: “Guardate che non potete continuare così. Dovete aprire la crisi”. Solo che poi Vito Crimi ci ha riflettuto meglio. Qualcuno lo ha pure avvertito. Qualcuno che l’antropologia dei grillini romani (e non solo romani) la conosce bene: “Guarda, stai attento, perché quelli te ce mannano”. Dove? “A pijattela ’nder cu…”.
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