Zingaretti smentisce le voci della sua voglia di rimpasto e rassicura il ministro dell'Interno. I dubbi di Franceschini, le ambizioni del Pd sul Viminale, il settembre fatale all'orizzonte
Non disdegnando un certo gusto per l'iperbole ben contestualizzata, potremmo dire, adattando una citazione di Karl Marx, che la strada per l'inferno è lastricata di "lunghe e cordiali telefonate". Come quella avuta oggi dal segretario del Pd Nicola Zingaretti con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. È l'ufficio stampa del Pd che ci tiene a rendere pubblico il colloquio. Una chiacchierata, dunque, in cui Zinga "ha voluto ribadire alla ministra l'appoggio del Pd all'attività del Viminale". Sottintendendo, in qualche modo, che di far trapelare un sostegno pubblico ce ne fosse bisogno. Infatti segue smentita. "Soprattutto - precisa il Nazareno - smentendo qualsiasi iniziativa o interessamento di Zingaretti per rimpasti e incarichi di governo". Insomma, Luciana stai serena.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE