Roma. Bastassero le cene, definire una geografia del marasma sarebbe facile. Renato Brunetta, per la sua festa di compleanno nella sua villa a Malagrotta, due settimane fa ne ha radunati ottanta, tra deputati e senatori. “La sua apertura sul proporzionale convince tanti di noi”, dice Osvaldo Napoli. Il quale, però, a metà settembre scorso partecipò anche a un’altra cena, quella che ai Parioli aveva organizzato Mara Carfagna: una sessantina i coperti prenotati. Poi, quando si parlò di costituire un gruppo, venti giorni più tardi, fece fatica a indrappellarne quindici, dei “suoi”. Dal che insomma si capisce che no, le uscite serali, le frequentazioni mondane, non bastano a fare una corrente, in Forza Italia. E allora si capisce perché, di fronte al subbuglio azzurro, Enrico Borghi, deputato del Pd che pure è tra gli animi dialoganti della truppa, predichi calma: “Intanto, apprezzerei le aperture che Renzi ha fatto di nuovo sul proporzionale, sapendo che vanno poi verificate alla prova dei fatti. Ma comunque suggerirei cautela a chi già immagina di levare un pezzo della maggioranza per sostituirlo con un altro”.
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