Si domandano perché definimmo il premier con la pochette a quattro punte “Il Conte Tacchia” e da un po’ di tempo la pensiamo come Jason Horowitz, del Times, sul reggimento presente degli italiani. Domanda pertinente: o siamo cambiati noi o è cambiato lui. Vero che cambiare è una delle speciali prerogative della specie umana, e non delle peggiori. In realtà dietro la faccenda, apparentemente nebulosa, c’è un misto, il sentimento della paura e un giallo Mondadori.
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