Roma. Dopo Villa Certosa svoltare a destra. Finita la cattività provenzale, ci voleva il ritorno del Papa laico di Forza Italia per mettere a tacere le indiscrezioni, fugare i dubbi e silenziare un dissenso che scorre ormai da mesi, nel partito, e ormai erompe in superficie dalle feritoie carsiche di Palazzo Madama e Montecitorio. Tutti in Sardegna, dunque. Sono volati verso la residenza estiva del Cav. il vicepresidente del partito ed europarlamentare Antonio Tajani, le capogruppo Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, lo stratega Gianni Letta, l’avvocato-senatore Niccolò Ghedini, l’onnipresente Licia Ronzulli. Consiglieri nuovi e un po’ più stagionati, come Sestino Giacomoni e Adriano Galliani. Insomma, la corte al gran completo, in un quadretto un poco decadente, riproposizione virata seppia della gloria che fu. E in un rituale immutabile ci si è ritrovati ancora una volta intorno al tavolo del capo per ricomporre le fratture, sanare le incomprensioni e provare a tracciare una strada. Una direzione univoca. Con tanto di photo opportunity, saluti col gomito e tre cagnolini modello Dudù a suggellare la pace. O almeno la tregua armata in vista delle regionali di settembre.
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