Il pasticcio del bonus, il trambusto nella campagna referendaria e la delegittimazione di tutto il Parlamento. "L'unico a dimettersi dovrebbe essere il presidente dell'Inps", spiega il deputato democristiano
"Fossi in Matteo Salvini o in Matteo Renzi, per prima cosa farei un'azione civile contro Pasquale Tridico". Non lo si conoscesse, si direbbe che Gianfranco Rotondi, con quella sua proverbiale bonomia, con quella pacatezza così anacronistica nel teatro sbracato della politica, stia scherzando, quando dice che "qui l'unico che dovrebbe dimettersi forse è il presidente dell'Inps". Solo che poi, con cristallina lucidità d'analisi e di ragionamento, il deputato irpino, già ministro con Berlusconi, cinque volte deputato e una volta senatore, irriducibile oppositore del populismo antiparlamentare, dimostra che no, non è solo una provocazione la sua. "Concedetemi un'analisi da leguleio democristiano", dice con gusto dell'autoironia, lui che dello Scudo crociato è uno degli ultimi custodi.
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