Pinotti, Delrio e Orlando vogliono tornare a fare i ministri e i grillini Buffagni, Cancelleri e Castelli ora vogliono la prima fila. Così hanno una parola buona per tutti: Patuanelli? “Mollusco”, Azzolina? “Tragedia”, Fraccaro? “Fantasma”, D’Incà? “Piddino”
Il Pd ha tenuto fuori i suoi ex ministri, Delrio, Pinotti, Orlando che ora vogliono entrare, visto che il governo dura. E il M5s ha tenuto fuori le sue seconde file, Buffagni, Castelli, Cancelleri, i sottosegretari che ora ovviamente vogliono raggiungere anche loro la prima fila. E così tutti insieme, adesso, questi uomini e queste donne così diversi tra loro, compongono una specie di gruppo di spinta, come nella meccanica idraulica, in pratica sono i tallonatori, come nel rugby, vogliono un ministero come quelli invece cercano di acchiappare la palla ovale sul campo verde. E dunque al telefono, sotto l’ombrellone o a bordo piscina, maneggiano senza cautele la parola “rimpasto”, che scintilla ai loro occhi come una promessa di felicità, al punto da aver dato origine, sulle pagine dei quotidiani assetati d’una crisi senza crisi, all’unico vero tormentone estivo in mancanza di balli di gruppo e di hit musicali di rilievo che scandiscano le giornate monotone sulla spiaggia.
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