Personalmente sostengo il Sì al referendum del 20 e 21 settembre ma più ancora l’esigenza di un dibattito razionale. Perciò da riformista convinto e da presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato rivolgo un appello a commentatori, analisti e editorialisti: liberiamo la discussione sulla diminuzione da 945 a 600 parlamentari da tre pericoli letali: la banalizzazione rozza, il tribalismo, i processi alle intenzioni.
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