Quello che colpisce di più è la paurosa incapacità dell’opposizione a costituire, in tanti anni, una base programmatica e tecnica di contrasto al fallimento Raggi
Di Virginia Raggi come sindaco di Roma e come figura pubblica qui si è detto da tempo, e non c’è niente da aggiungere. La sfacciataggine di una ricandidatura dall’alto di un clamoroso fallimento si commenta da sé. Colpisce invece la paurosa incapacità dell’opposizione a costituire, in tanti anni, una base tecnica e programmatica di contrasto a questo fallimento, un sistema di alleanze sociali e culturali, un senso comune del riscatto e della svolta, e una leadership in grado di parlare ai cittadini, di suscitare un minimo di fiducia o anche soltanto di interesse focalizzati su un nome, su una rosa di nomi certificati e chiaramente impegnati a una successione politica seria e ordinata.
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