Roma. Irriducibile. “Per me, il voto su Rousseau di venerdì scorso non cambia di una briciola la mia posizione e quella del M5s”, dice Gianni Mercorelli, grafico pubblicitario 45enne, già consigliere comunale a Tolentino, che proprio sulla piattaforma di Casaleggio ha ottenuto a inizio marzo quei 454 click che lo hanno designato candidato presidente a cinque stelle nelle Marche. Ruolo che, evidentemente, non è disposto a cedere. “Ma non è una questione di arrivismo personale”, dice. “Ché se dipendesse da quello, anzi, io dovrei essere il primo a volere l’accordo col Pd, visto che già mi hanno offerto il ruolo di presidente del consiglio regionale”. Non poco, a ben vedere, per chi al massimo può sperare di arrivare terzo alle regionali del 20 settembre. “Ma io non svendo gli ideali del Movimento per quattro spiccioli. Le alleanze vanno costruite nel tempo, con calma, sulla base di un programma condiviso e dettagliato”. E invece? “E invece il Pd è convinto di fare alleanze comprandoci con la lusinga di qualche strapuntino: un assessorato di qua, una presidenza di commissione di là”.
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