regionali giallorosse
Anche il rapper grillino di Gomorra dice che l'intesa col Pd si può fare (ma non con De Luca)
Parla Lucariello, candidato con i cinque stelle alle regionali: "Sì alle alleanze, non siamo ideologici. Ma servono dei paletti. E al Sud il reddito di cittadinanza non basta"
“La cosa che mi è sempre piaciuta del M5s è che i temi sono più importanti delle ideologie. Se ci sono sensibilità condivise, le alleanze si possono realizzare. Certo, servono dei paletti”. E Luca Caiazzo, in arte Lucariello, rapper napoletano con una carriera più che ventennale alle spalle, per un attimo ti fa credere che il nuovo corso del Movimento, senza limiti di mandato e con la possibilità di sottoscrivere alleanze fino a poco fa inammissibili, possa riflettersi pure in Campania. “Ma convergere su De Luca è impossibile” stoppa lui subito la questione, “sia per quanto fatto negli ultimi cinque anni, sia per il suo modo di intendere la politica”. Discorso chiuso.
Al grande pubblico è noto per la colonna sonora che chiude i 48 episodi delle quattro stagioni di Gomorra, “Nuje vulimme na speranz' 'e campa' senza chesta ansia”. Ed è per il desiderio di provare a regalare una speranza che ha deciso di smettere, temporaneamente, la mise urban e indossare la camicia linda da candidato alle regionali. “Per me è stato come uscire da una comfort-zone, perché da artista ti puoi prendere molte più libertà. Seguo i cinque stelle dal giorno zero, e ho pensato che dopo dieci anni di lavoro nei carceri minorili, candidandomi alla regione avrei potuto completare il lavoro”. Come li aiuterebbe, i giovani campani? “Lavorando sulle cause invece che sugli effetti. E sapendo che il reddito di cittadinanza è uno strumento utile, ma non basta, perché la gran povertà educativa andrebbe combattuta con un'educazione di cittadinanza. Forse cinque anni non sono abbastanza ma si può intraprendere un percorso”.
Torniamo alla politica. Alle consultazioni sulla piattaforma Rousseau, Caiazzo ha votato a favore sia delle alleanze con i partiti tradizionali sia per la decadenza del limite del doppio mandato – mentre altri candidati grillini alle regionali in Campania, come Marco Ferruzzi e Teresa Di Giulio, hanno manifestato il loro dissenso, rendendo pubblico un discreto correntismo nella pattuglia a cinque stelle locale –; perché allora non passare dalla teoria alla pratica sostenendo il governatore uscente De Luca? “Perché consideriamo i suoi cinque anni di amministrazione assolutamente fallimentari. Le faccio solo alcuni esempi: De Luca si è intestato la gestione dell'emergenza Covid, ma la situazione degli ospedali in Campania è disastrosa. Abbiamo assistito a un grosso sperpero di fondi dalla sanità pubblica a quella privata. Io per dire che abito in centro storico a Napoli, ho visto chiudere 3 ospedali. Sulle politiche sociali, poi, durante questo mandato non è stato fatto assolutamente nulla”. Al governatore uscente Lucariello ha dedicato anche un dissing che si apre con i claim sulle fritture, sui lanciafiamme: si intitola ovviamente O'sceriffo.
In una regione molto giovane e dai cui però 100 mila ragazzi in 10 anni sono dovuti emigrare per cercare “na'speranz”, non è riduttivo, in ultima analisi, puntare sull'assistenzialismo del reddito di cittadinanza? “Il reddito è fondamentale, ma andrebbe accompagnato ai cosiddetti Progetti utili alla collettività, sempre tenendo presente che l'obiettivo finale deve essere la formazione e la pronta immissione nel mercato del lavoro”, dice il rapper. “Mentre in questi anni abbiamo visto i fondi disperdersi in mille rivoli tra cooperative e associazioni poco interessate a creare nuovi posti di lavoro”.
C'è poi il tema Napoli. “Che in questi anni ha beneficiato dei riflettori che si sono accessi sulla città grazie a Gomorra. Sono fiorite importanti associazioni che, anche senza particolare aiuto da parte delle istituzioni, fanno da anticorpi in territori come Scampia”. Chi vede bene come prossimo sindaco? “Da 5 stelle che crede nella partecipazione, spero ci sia qualcuno della società civile pronto a raccogliere una zavorra così grande”. De Magistris le è piaciuto? “In questi anni ha avuto delle buone intuizioni, ma il problema è che si è isolato troppo dal punto di vista politico e così ha isolato anche la città, che invece merita di interfacciarsi con le altre realtà italiane e internazionali”.
In questa nuova veste che è lo stesso Lucariello a definire “atipica”, capita che i versi scritti nel passato tornino utili a manifestare un certo stato d'animo nell'oggi. “Se dovessi scegliere una canzone che rappresenti questa nuova avventura sarebbe 'Miettice ‘a faccia', che ho scritto per la serie 'Sottocopertura'. Per me non è stato facile e non ne avevo il bisogno, ma ho sentito la spinta di dover fare qualcosa per gli altri. Anche perché non credo che la politica sia sempre una cosa sporca”.