L’enigma Draghi è il tema, oltre che il titolo, di un ottimo libro di Marco Cecchini, per Fazi, che ha la fortuna di uscire proprio adesso con il suo carico di informazioni. Il libro è come si dice “ufficioso”, il personaggio ritratto non c’entra con la sua composizione, non è una versione ufficiale, ma si sente la mano dell’insider, e questo è il bello dell’ufficiosità, stai dentro gli enigmi, almeno un po’, invece che fuori. Non è agiografia ma è buona apologia, difesa di un’immagine e delle idee che si porta dietro, senza fede e senza irrisione. Il libro è a doppia lettura. Draghi è un romano cattolico e papista che ha studiato dai gesuiti del Massimo, come Montezemolo e Magalli, con diversi risultati. Si è innamorato dei numeri, l’astrazione più intrisa di materia che ci sia, e ha incontrato un leggendario professore di keynesismo (lo stato deve correggere il mercato, la storia è materia economica), Federico Caffè. Poi in America (east coast) ha incontrato un’altra leggenda, Franco Modigliani, il cui unico neo è che gli fu comminato un premio Nobel, ma per il resto ha saputo adattare keynesismo e teoria classica e si è barcamenato con saggezza tra socialisti e liberisti.
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