“Sulla scuola ci giochiamo tutto. Il primo errore da non commettere è dunque parlarne come settore”. Non le piace la parola “settore-scuola”? “Non ci aiuta ad affrontare quella che è la vera urgenza di questo tempo. La scuola, e dico purtroppo, è entrata tardi nel dibattito pubblico. C’è invece un intreccio stretto fra istruzione ed economia che andrebbe meglio raccontato. Solo quando cominceremo a non separarla dall’economia, solo quando non la intenderemo come “qualcosa da riaprire” ma come l’indispensabile per ricominciare, solo allora si potrà davvero ragionare senza faziosità e ideologie”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE