Il comitato tecnico-scientifico dice che il rischio è lieve. Ma sulla scuola continua il concorso di idee: tassisti, fattorie, infermieri
Roma. Soluzioni non ne sono arrivate, “e credetemi è frustrante non poter dare certezze granitiche”. E però, mentre Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, ieri, veniva ascoltato dalla commissione Cultura della Camera, tutti, anche gli irriducibili del “non possiamo assecondare gli scienziati”, anche quelli che non si sono ritenuti soddisfatti del suo intervento, hanno sospirato sentendo che all’apertura delle scuole è probabile “un incremento dell’indice di trasmissione lieve”. E ha aggiunto che “l’eventualità di un aumento dei contagi è marginale”, il che non significa che è da trascurare. Tutt’altro. Miozzo ha ricordato che già adesso “stiamo pagando qualche libertà estiva”, e ha lasciato intendere che non solo le scuole si devono riaprire e riapriranno, ma che i dati del Cts dicono che “il trend è sotto controllo” e che bisogna non perdere la testa neppure di fronte alle curve, agli avvisi sensazionalistici (la Fondazione Gimbe ieri ha parlato di raddoppio dei contagi in quasi una settimana). Per le Regioni così non si riapre.
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