Dalla Toscana alle Marche, fino in Liguria, i grillini si preparano al disastro del 20 settembre. Perfino in Campania il voto disgiunto per De Luca cresce. E in Liguria i 5s sabotano Sansa. E il Pd che farà?
Roma. Se il collasso generale, che pure sarebbe logico secondo le leggi della politica, alla fine non ci sarà, è solo perché il tracollo delle regionali non coglierà nessuno di sorpresa. E dunque, alla fine di questo lutto maturato in anticipo sull’accertamento della morte, si continuerà a far finta che non sia successo nulla, che va bene così. Perfino adesso, che quasi ovunque i consensi rispetto a cinque anni prima verranno dimezzati, falcidiati, ridotti a cifre irrilevanti, il M5s potrà illudersi di esistere ancora. E il Pd, perseverando nell’obbrobrio di questa “alleanza strutturale”, subdolamente esulterà per aver fatto deflagrare le contraddizioni di un Movimento senza più identità né prospettive, e allora dovrà decidere del proprio destino in base a quello, infausto, del suo evanescente compagno di governo.
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