La maledizione di Narni, gli effetti delle elezioni locali sul governo, il basso profilo come risorsa della comunicazione
Roma. Sa sparire, Giuseppe Conte. E infatti ha imparato a destreggiarsi nell’arte del tacere, che non sempre è mutismo ma può anche rivelarsi una salvifica risorsa della comunicazione. Così, adesso, non fa campagna elettorale per le regionali, perché in realtà le teme, e mantiene a distanza di sicurezza tutti i candidati, anche quelli che lo hanno pregato in ginocchio. Raccontano infatti che l’unica concessione, quell’invito al “dialogo” rivolto a Pd e M5s, quella benedizione all’alleanza strategica, qualche settimana fa, gliel’avessero strappata (per disperazione) Dario Franceschini e Nicola Zingaretti.
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