Roma. Lei che per prima ha acceso la miccia, ora si schermisce: “La mia non era certo una mossa contro Giuseppe Conte”, dice Federica Dieni. E forse, chissà, è pure sincera. Solo che sulle sue supposte buone intenzioni, qualcuno nel M5s ha provato a speculare. Mani più abili, di quelle della deputata calabrese. Mani che si muovono dentro la Farnesina, imbeccate a loro volta da menti più raffinate, che usano l’ingenuità della truppa parlamentare per mandare un segnale a Palazzo Chigi, per tribolare ancora un poco l’umore già guasto del premier.
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