Il Pd cerca alibi, il M5s si nasconde. Ma veri nodi da sciogliere per le regionali sono sanità, trasporti e infrastrutture. Un'indagine
Nemmeno quando Berlusconi era nei suoi cenci e alle elezioni regionali del 2010 il Pdl valeva il 31,20 per cento, le Marche erano così spostate a destra, con il candidato della coalizione scelto da Fratelli d’Italia – Francesco Acquaroli – dato per vincente di 15 punti. Tutt’altro che un moderato, il possibile futuro presidente della Regione, noto alle cronache per la famigerata “cena fascista”. Tant’è che anche i liberali di Forza Italia sono preoccupati dalla possibilità che vinca, ma ormai si sono rassegnati e preferiscono brindare anche loro al “cambiamento”, la parolina magica delle elezioni regionali nelle zone (ex) rosse, dove ormai tutto sembra possibile.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE