"Per anni abbiamo inseguito Emilia-Romagna e Veneto, adesso siamo la locomotiva dell'Abruzzo". Parla Claudio Schiavoni, presidente degli imprenditori marchigiani
“Così come vale per gli imprenditori, non capisco perché il principio della concorrenza non debba valere per la politica. Per cui no: non trovo scandaloso che per la prima volta dopo 27 anni le Marche possano cadere nelle mani del centrodestra”. Tra un appuntamento di lavoro e una conference call con le aziende associate, Claudio Schiavoni, un'esperienza trentennale nel campo dei quadri e sistemi elettrici e dal 2018 presidente di Confindustria Marche, racconta al Foglio qual è, alla vigilia di un appuntamento elettorale che viene descritto da più parti come “un vero e proprio spartiacque”, il punto d'osservazione privilegiato del ceto produttivo regionale. “Quello che si percepisce è un sentiment al cambiamento di natura nazionale. E certo se Marche e Toscana facessero il paio con la vittoria del no al referendum, credo che un qualsiasi governo ne dovrebbe trarre le conseguenze”.
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