"Comprendo i timori di Salvini, ma quei miliardi del Fondo salva stati sono utili", dice il governatore azzurro. "E sulla scuola, non cedo ai negazionisti: vaccini per tutti"
Roma. Sarà per quel suo pragmatismo sabaudo, da piemontese della Granda, o magari per il poco tempo che ha a disposizione, preso com’è dall’incombenza della riapertura delle scuole di lunedì e dalla conseguente polemica che lo vede impegnato a baccagliare con la ministra Lucia Azzolina; sta di fatto che Alberto Cirio, quando si sente chiedere cosa ne pensa del Mes, utilizza poche essenziali parole: “Si tratta di risorse utili e significative”. E dunque lui, già europarlamentare di Forza Italia ben voluto dal Cav., presidente di una regione che molto ha dovuto tribolare col Covid, respinge i toni esagitati cui di solito ricorrono i suoi alleati leghisti. “Da governatore del Piemonte, preferisco un approccio laico. Comprendo, comunque, i timori di Matteo Salvini, anche perché l’Italia ha certo più difficoltà della Germania nel restituire i prestiti. Questi miliardi del Mes ci vengono messi su un tavolo, ci vengono offerti con tutte le cortesie: una proposta talmente allettante che quasi diventa sospetta. Anche perché noi italiani siamo un po’ come quei figli messi nell’angolo dai loro genitori, che poi iniziano a fidarsi poco della mamma e del papà”.
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