“Sono trascorsi mesi molto delicati, in cui tutti i problemi che le gare stanno avendo si conoscono attraverso informazioni parziali, solo quelle che il Commissario decide di centellinare”, dice al Foglio il presidente di Openpolis Vittorio Alvino, che per descrivere la scarsa trasparenza della gestione del Commissario Domenico Arcuri usa una formula resa celebre dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Arcuri opera con il favore delle tenebre, le dirada solo quando vuole, perché ha la facoltà di amministrare in maniera autonoma i processi”. La materia del contendere sono i dati sui bandi e sugli affidamenti del Commissario nella fase emergenziale. La Fondazione Openpolis, che si occupa di trasparenza nella pubblica amministrazione, in questi mesi di emergenza ha messo in piedi un osservatorio legislativo (per censire tutti i provvedimenti adottati da tutti i centri decisionali: nazionali, locali, comitati, task force, etc.) e ha avviato una lodevole attività di censimento dei dati che riguardano i bandi pubblicati in ambito Covid: “Abbiamo raccolto i dati dalle principali stazioni appaltanti, nazionali e locali, e li abbiamo resi fruibili su un sito (bandicovid.openpolis.it)”. E tra le stazioni appaltanti una delle più importanti è il Commissario straordinario. “Ci siamo accorti che i bandi pubblicati erano pochi, non corrispondevano a quelli presenti sulla piattaforma dell’Anac. Di qui il dubbio che non erano stati pubblicati tutti e la richiesta di fornire i dati di tutti i bandi e i contatti, indipendentemente dalla procedura di affidamento scelta. E questo è un obbligo di legge”.
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