Trappole elettorali. Vinca il Sì o vinca il No, il leader della Lega farà fatica a rivendicare il risultato. E alle regionali i successi del centrodestra saranno attribuiti con molta probabilità agli altri, gli insuccessi a lui
Nelle prossime ventiquattro ore, gli occhi attenti degli osservatori saranno concentrati a valutare quale impatto avranno avuto i risultati elettorali sui fragili equilibri della maggioranza di governo. E non c’è dubbio che il destino dei leader che trainano questa maggioranza sia legato in particolare a tre risultati: l’esito del referendum costituzionale, il risultato della Toscana e quello della Puglia. In un modo o in un altro, le altre partite sembrano essere già segnate e per il Partito democratico, che conta di vincere quantomeno in Campania, poco cambierebbe qualora il centrosinistra dovesse risultare sconfitto in Veneto, in Liguria, nelle Marche e in Valle d’Aosta. La Toscana e la Puglia, come sappiamo, sono invece regioni che potrebbero avere un impatto sulla leadership del Pd, per non parlare di cosa potrebbe accadere al Pd e al M5s in caso di vittoria del No al referendum costituzionale, ma la verità è che per quanto le elezioni possano andare male per la maggioranza di governo è facile pronosticare che i problemi saranno scaricati molto sulle leadership dei partiti e poco sulla leadership del governo. E dunque, sì, certo, non c’è dubbio che più saranno le vittorie del centrodestra, alle urne, e più saranno i problemi nella maggioranza.
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