In sofferenza al nord, dove ottiene un terzo dei consensi di 5 anni fa. Inconsistente anche al sud, un tempo patria del grillismo. Il M5s è allo sbando. "Siamo il nuovo Udeur", dicono i seguaci di Dibba. E il Mes è la prossima crisi di nervi
Per mezz’ora di gloria, cosa non si farebbe? Luigi Di Maio di certo ingannerrebbe un presunto amico, nonché supposto suo capo politico, uno a cui insomma dovrebbe, se non ubbidienza, quanto meno lealtà. E invece, sapendo che quella mezz’ora è l’unico osso su cui potrà gettarsi in una giornata di magra, la sola preoccupazione del ministro degli Esteri, nel pomeriggio in cui si ridefiniscono equilibri e prospettive del governo di cui fa parte, è bruciare Vito Crimi, batterlo sul tempo. E così, mentre gli italiani attendono di capire chi ha vinto e chi ha perso nelle regionali, nel M5s si discute per chi debba fare la prima dichiarazione sul taglio dei parlamentari.
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