Regionali 2020

Renzi: "Italia viva straordinaria". Eletti 10 consiglieri, a secco in Puglia e Veneto

Il partito dell'ex premier al debutto: il miglior risultato in Campania con 3 seggi, ma nella regione di Zaia la sua candidata si ferma allo 0,6

Enrico Dalcastagné

Secondo un sondaggio Tecnè, Italia viva sfiora il 3,5 per cento a livello nazionale. Disfatta in Puglia con Scalfarotto, dove era alleata con Azione e +Europa

Il 4 per cento sommando i voti di lista e dieci consiglieri eletti. È questo il bottino di Italia viva al suo debutto alle elezioni regionali. Un risultato che Matteo Renzi definisce “straordinariamente positivo per una forza che si presenta per la prima volta. Italia viva c'è”. Ma la corsa in solitaria in Puglia, Liguria e Veneto non ha premiato i renziani, che restano fuori da tutti e tre i consigli regionali. Entrano invece tre consiglieri in Campania, due in Toscana, uno nelle Marche e quattro in Valle d'Aosta, dove il partito fondato un anno fa dall'ex premier si è presentato nelle coalizioni di centrosinistra. Il tutto mentre l'ultimo sondaggio Tecnè assegna a Renzi meno del 3,5 per cento se oggi si votasse per le elezioni politiche.

 

In Puglia Ivan Scalfarotto, sostenuto da Italia viva, Azione e +Europa, ha ottenuto l'1,6 per cento, pari a 29.808 voti. Una percentuale che non consente di eleggere neanche un rappresentante in consiglio regionale. In Liguria la candidatura di Aristide Massardo – nata in dissenso con l'alleanza Pd-M5s – si è fermata al 2,42, con 16.546 voti. Massardo era sostenuto da una coalizione formata da Iv, Psi e +Europa che ha ottenuto 15.083 voti. Il candidato renziano e Iv restano quindi fuori dal Consiglio. Deludente anche il risultato registrato nel Veneto di Luca Zaia, dove Daniela Sbrollini ha sfiorato lo 0,62 per cento.

 

Il miglior dato per Italia viva è quello della Campania, dove a fianco di Vincenzo De Luca ha superato il 7,4 per cento; un “boom” che porterà all'ingresso in Regione di tre consiglieri. In questo caso una soddisfazione arriva anche sul versante delle comunali, con Ciro Buonajuto confermato sindaco di Ercolano già al primo turno. Si tratta di un risultato in parte inatteso: l'ottimismo della vigilia era riservato soprattutto alla Toscana, culla del renzismo. Qui il partito dell'ex segretario del Pd si deve accontentare del 4,5 per cento, senza essere decisivo per la vittoria di Giani (che ha battuto Ceccardi 48 a 40). Una certa delusione in questo caso viene ammessa dallo stesso Renzi.

In Toscana i due nomi più votati sono quelli di Stefania Saccardi, ex assessore alla Sanità nella giunta di Enrico Rossi, con 4.604 voti, e Stefano Scaramelli, consigliere regionale uscente, con 4.158 preferenze. Mentre una sorpresa si registra per quanto riguarda le città: a segnare il dato migliore non è la Firenze dell'ex sindaco Renzi ma Siena, nella cui circoscrizione Italia viva ottiene il 6,83 per cento. Nel capoluogo e nella città metropolitana si ferma qualche decimale più sotto. Non tradisce però Rignano sull'Arno, paese della famiglia Renzi, dove Iv raggiunge un consenso a doppia cifra.

 

Nelle Marche, schieratosi a fianco di Maurizio Mangialardi e forte del suo 3,2 per cento, l'ex premier può contare sull'elezione di un solo consigliere. Un magro bottino che spinge Italia viva a rivendicare anche vittorie minori nei comuni. È il caso dell'elezione di Antonio Rubino, neo sindaco di Moliterno, in Basilicata. Ma un pensiero va anche a “chi ci è semplicemente molto amico come Mattia Palazzi, che ha stravinto a Mantova, o Paolo Micheli, confermato a Segrate” ha gioito Renzi nella sua Enews.

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