“Mi chiedevo quando sarebbe arrivato il primo applauso”, ha detto Carlo Bonomi dopo qualche minuto in cui non volava una mosca nella sala dell’auditorium di Roma durante la sua prima relazione da presidente di Confindustria. Il tributo a scena aperta era effettivamente arrivato un po’ più tardi del solito non per freddezza nei suoi confronti ma come evidente portato del distanziamento nel pubblico, non si applaude da soli ma se si è trascinati e un metro e più dal vicino rendono difficile il trascinamento. A rompere il ghiaccio era stato un riferimento in realtà non proprio originalissimo o travolgente, ma evidentemente fatto con una certa dose di sincerità e questa è una dote di Carlo Bonomi, che è ruvido a volte ma non dà mai l’impressione di doppiezza o di tatticismo. “Bisogna mettere al centro giovani e donne, vere vittime della crisi italiana”, è stata la frase omaggiata dal battimani, in cui è tra l’altro lodevole il riferimento non allo stretto contingente della crisi sanitaria ma al debito verso giovani e donne data dal lungo periodo di stagnazione in Italia.
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