In campagna elettorale il presidente della regione Puglia aveva firmato a teatro una per una oltre 200 assunzioni. Ora i lavoratori si ritrovano con la sola scarpa pre-elettorale, l'altra promessa per dopo il voto non è arrivata
Ricordate la sfilata delle assunzioni a teatro firmate una per una da Michele Emiliano in persona, senza concorso, la settimana prima del voto? Sono saltate. I lavoratori avrebbero dovuto timbrare per la prima volta il cartellino oggi, e invece proprio ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalla società che aveva l’appalto rimandando tutto in camera di consiglio. E così in oltre duecento si ritrovano ai piedi la sola scarpa destra pre-elettorale, perché la sinistra promessa per dopo il voto non è arrivata. Il giorno della vittoria, al Fatto quotidiano che gli chiedeva conto di quelle assunzioni fatte sul palco, Emiliano rispondeva: “Era una festa, le assunzioni erano definite e io sono l’assessore alla Sanità. Dovevo scappare da un mio preciso dovere?”. E invece il governatore pm ancora una volta vede un provvedimento a sua firma bocciato da un giudice.
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