Crimi vuole una marcia a tappe forzate, ma molte cose sono poco chiare. Come si svolgeranno le assemblee regionali del 23-25 ottobre? E come verranno scelti i delegati locali? Quali temi verranno affrontati? Il rischio sfogatoio e quello della fretta. Parlano i deputati Lorenzoni, De Carlo e Donno
Al cronista che lo interroga, Gabriele Lorenzoni suggerisce cautela. "Tanto quello che diciamo oggi potrebbe essere ribaltato domani". Il che è a suo modo emblematico di come il Movimento 5 stelle, nell'attesa di celebrare i suoi Stati generali, viva per ora uno stato confusionale. Perché al deputato grillino, 33enne di Rieti, non dovrebbe apparire difficile da immaginare, il prossimo mese, lui che è uno di quei "facilitatori regionali" investiti, per volere di Vito Crimi, della responsabilità di organizzare il percorso di avvicinamento alla grande assemblea nazionale del 7 e 8 novembre, quando il M5s si riunirà a Roma per la fase conclusiva del suo congresso. "Sì, Vito ci ha coinvolto in questa impresa, ma il processo è ancora tutto da definire", dice Lorenzoni, sforzandosi evidentemente di non pensare che quello che il capo politico ha indicato è una marcia a tappe forzate verso l'adunata finale: tutto in meno di un mese. E anche per questo, per fare chiarezza in questo garbuglio, Crimi ha convocato una riunione per questo pomeriggio: tutti su Zoom, alle 18, per capire come organizzare le quattro settimane che mancano al 7 novembre.
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