Legnano. Chissà se la vittoria del Pd alle elezioni per il sindaco di Legnano sarà come la prima statua dell’Alberto da Giussano, o come la seconda. Il comune della provincia di Milano è passato alla storia come la culla della Lega, un posto altamente iconico proprio per quella statua, con la mano protesa e la spada puntata contro il nemico invasore (Gad Lerner, furbone, ai tempi dei trionfi di Salvini sovranista andò proprio lì sotto per intervistare Francesco Speroni: e adesso la mettiamo con la secessione?). Del resto il mito dell’Alberto è un po’ pasticciato. Il primo Alberto fu infatti impastato di cartapesta e gesso. Perché Legnano sarà pure a nord del Po, ma non riuscirono a realizzare la statua in metallo in tempo per l’inaugurazione. E in breve, la pioggia la disciolse. Passò altro tempo prima che venisse pronto il vero colosso.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE