"Datemi pure del nazista", spiegava il deputato leghista nel 2014, mentre commentando le stesse elezioni Salvini dichiarava di appoggiare le posizioni del partito greco in tema di immigrazione. Ora il tribunale di Atene chiarisce che si tratta di "una organizzazione criminale"
"Datemi pure del nazista, ma fossi greco voterei Alba Dorata". Era il dicembre 2014, alla vigilia delle elezioni parlamentari che portarono alla vittoria di Alexis Tsipras in Grecia, quando in Italia Claudio Borghi spiegava perché, se avesse dovuto votare per il parlamento di Atene, avrebbe votato il partito di neonazista guidato da Nikólaos Michaloliákos. Un partito che ieri il Tribunale di Atene ha definito senza mezzi termini "una organizzazione criminale", esprimendosi nell'ambito del processo per l'omicidio di un rapper antifascista avvenuto nel 2013.
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