Calenda vuole diventare sindaco di Roma, dunque vuole essere eletto. Per essere eletto sono necessarie qualità che sono in pieno possesso di un candidato come lui, poi ci vogliono i voti che quelle qualità riconoscono, che scommettono sul candidato. Anche questo è strettamente necessario, e Calenda immagino lo sappia. Ha ordinato pare due sondaggi, quanto prendo se il Pd mi sostiene, quanto prendo se mi candido contro tutto e contro tutti. In effetti, forse è vero che Calenda, se si candidi da solo, può far perdere il candidato del centrosinistra alla successione della bambolina, che arriverebbe terza dopo centrosinistra e centrodestra, si spera. Scalfarotto doveva far perdere Emiliano in Puglia, e vincere Fitto, ma non è successo, nessuno è perfetto. Nel caso di Calenda però va’ a sapere.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE