Una giornata a casa del “monaco” della sinistra italiana, che è anche l’ideologo di Zingaretti e l’uomo decisivo del Conte bis. La vita, i guai, la famiglia “a scacchi” e i figli che gli sono mancati. Il partito, Roma, i segreti della leadership
Ed era dunque questo il potente ideologo? Era questa l’eminenza grigia del Pd? E dove sono i tesori di Goffredo Bettini? “Ho venduto la casa di famiglia. Ho avuto una casa bellissima. Me l’aveva lasciata mio padre. Non ho mai temuto la povertà. Oggi vivo della mia pensione che è un privilegio del quale ringrazio gli elettori e il mio partito. Vivo in questa casa, che oggi vede. Mi basta”. In una traversa del quartiere Prati, in un condominio dimesso di una casa che sembra una casa popolare, abita il “monaco” della sinistra italiana. Cercavamo l’uomo che ha fatto nascere il secondo governo Conte, inseguivamo la figura più potente di Roma, il pensatore che spiega il mondo a Nicola Zingaretti e invece abbiamo trovato un uomo in poltrona, in una stanza da letto che è la sua stanza pianeta. “E’ tutto qui. Non ho uffici, non ho un autista. Quello è il mio tavolo”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE