La riunione romana con gli europarlamentare serve a placare le tensioni interne. "Si sta in Lega per andare al governo", ammonisce il vicesegretario. E il leader della Carroccio giura fedeltà alla Le Pen, per ora. L'unica novità è (forse) un giro per la cancellerie
La raccomandazione l’ha fatta cadere quasi come una lusinga, Giancarlo Giorgetti. “Io lavoro solo perché chi viene eletto con un partito che si chiama Lega Salvini premier abbia a cuore innanzitutto questo: che Salvini possa arrivare a fare il premier”. E però alle orecchie degli europarlamentari convocati a Roma in mattinata, e forse anche a quelle del segretario che gli sedeva accanto, quelle parole sono risuonate come un avvertimento: ché insomma la si smetta con le posizioni e i posizionamenti stravaganti, in Europa e non solo, che rendono inverosimile la promozione della Lega a forza di governo.
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