L'incidente parlamentare preparato dalla Boschi. Lo sfascio del M5s. Il Pd sbotta: "Ora Conte chiarisca". Franceschini avverte il premier: "E' un fatto politico". Ma sul Mes Zingaretti non forzerà (pare), e la pandemia rende complicata qualsiasi manovra di Palazzo
La verità è che tutti, o quasi, lo andavano cercando, l’incidente. E di certo tutti se lo aspettavano. “Matteo Renzi ha acceso una scintilla in una stanza che era ormai satura di gas”, dice Enrico Borghi, deputato riformista del Pd. E insomma quando ieri sera, passate da poco le dieci, Maria Elena Boschi ha avviato il suo giro di telefonate per avvertire gli alleati dell’incombenza dello strappo, tutti hanno visto la palla iniziare a rotolare sul piano inclinato. Gli unici che hanno tentato di fermarla, chissà se più per spirito di servizio, per ingenuità o per timore delle conseguenze, sono stati i grillini. Il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico D’Incà, ha provato come ha potuto a ricomporre un puzzle che andava disgregandosi: ma è rimasto ben presto il solo a volerlo. Anche perché nel frattempo a Palazzo Chigi, dov’era in corso un vertice tra i capi delegazione sull’emergenza sanitaria, Dario Franceschini spegneva subito le residue illusioni di Giuseppe Conte e Alfonso Bonafede: “No, non è un inciampo. E’ un fatto politico”.
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