È quella brava, Chiara Appendino. Quella preparata. O meglio, così veniva presentata nel 2016 prima in campagna elettorale e poi dopo la vittoria – storica, va detto – del M5s a Torino. Così come storica era stata la vittoria grillina a Livorno nel 2014 (poi la città è tornata nelle mani del centrosinistra nel 2019). O a Roma. È tutto storico con il M5s. Solo che – vale per Appendino, Raggi e Nogarin – i Cinque stelle quando li conosci, sindaci e non solo, li eviti. Prendiamo Appendino “quella brava”, appunto, borghese laureata alla Bocconi ma ex elettrice di Sel, “finta incendiaria” (gran definizione di Tempi) con famiglia della cosiddetta “Torino bene”. Si tira fuori dalla corsa per il secondo mandato perché non poteva fare altrimenti, forse pure per fare un favore ai Cinque stelle, che adesso potrebbero schierare un candidato civico.
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