Se Trump se ne ritornasse in televisione, quelli come noi potrebbero ricominciare a respirare, spostandosi un’anticchia più a destra, recuperando un pizzico di tradizionalismo, sparlando dell’ambientalismo crociato senza complessi di colpa, rimettendo mano alla polemica contro lo stato fiscale, e riassestando un pensiero della differenza biologica capace di spingersi alla critica dell’aborto come diritto e dell’aria eugenetica che tira (per non parlare dell’islamismo politico, che tornerebbe un bersaglio privilegiato, roba da gentiluomini occidentali). Scherzo, naturalmente, si cercò di mantenere la scorrettezza politica con la schiena dritta, nonostante lo scippo globale operato dal partito dei deplorables, ma con mille cautele per non ridursi in tanto cattiva compagnia. Il fatto che Greta voti Biden non è poi così luttuoso, anche se non la si ritenga maestra di pensiero critico e di politica, in fondo è sempre vero che puoi sceglierti gli avversari, non gli alleati (lo diceva Raymond Aron, forse citando qualcuno d’altro). Ma è anche vero che perfino quando eravamo incistati nella meravigliosa fronda della destra berlusconiana e del neoliberismo sfrenato, perfino allora avevamo spazio per la vocazione maggioritaria dei dem italiani, per arzigogolare su stato e mercato senza paraocchi: ma ora forse potrò dirlo chiaro e tondo al mio amico Capone, la Mariana Mazzucato è una superdonna e una supereconomista, il suo keynesismo ordoliberale è una gran trovata (oddio, che ho detto).
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