Da Fassino a Romano, da Fiano a De Luca, da Di Giorgi a Carnevali. Nella chat di Montecitorio parte il processo al premier dopo il suo No al Fondo salva stati per le spese sanitarie. Mancini prova a difendere il "suo" ministro Gualtieri, ma invano. L'imbarazzo del Nazareno
Il processo s'è aperto subito, quando il discorso di Giuseppe Conte s'era appena concluso. E quel suo passaggio sul Mes, la netta chiusura espressa dal premier rispetto all'utilizzo dei 37 miliardi messi a disposizione dal Fondo salva stati per la spesa sanitaria diretta e indiretta senza condizionalità, lasciava basiti i deputati del Pd. Che così, da ieri sera, hanno preso a riversare nella loro chat tutta la loro frustrazione. "Più che altro è una beffa", si sfoga Rosa Di Giorgi, deputata di Firenze che non ci sta a tradire le promesse fatte alla gente della sua Tosca solo poche settimane fa. "Per noi che ci abbiamo fatto una campagna elettorale adesso alle regionali", dice, è inaccettabile. "Urge l'elaborazione di una via d'uscita. Siamo proprio in balia....perbacco!!". E poi, come chiosa, la domanda più fragorosa di tutte: "Ma anche Roberto Gualtieri la pensa così.... è corretto?".
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